Con un passato ‘maledetto’ alle spalle, fra sequestri e censure, oggi torna a far parlare di sé, seppur sotto nuove ‘mentite’ spoglie. La sua prima apparizione risale al 1857, anno in cui fu pronunciato pubblicamente il suo incriminante nome: “Les Fleurs du mal”. Creatura data alla luce da colui che è passato alla storia per esser il padre dei Poètes Maudits, fu questo il libro, che costò a Charles Baudelaire un duro attacco da “Le Figarò” ed una condanna per oltraggio alla pubblica morale e al buon costume. Aver tentato di <<estrarre la bellezza dal male>> era la colpa di cui si era macchiato. I fiori che Boudelaire avrebbe voluto ricavare da argomenti cupi, scabrosi e immorali non erano altro che poesie. Fiori che raccontavano il male per esorcizzarlo, divennero così Fiori del Male. Un titolo che non ha bisogno, dunque, di presentazioni, e che attraverso i secoli è riuscito a liberarsi della sua precedente vita maledetta fino a nobilitarsi e ad essere accostato al mondo dell’arte. Un’esposizione di opere, infatti, porta oggi il suo nome: “Le Fleurs du mal” è la mostra che celebra i fiori, non del male, ma dei profumi di Guerlain.

mostra guerlain profumi | Life&People Magazine

Anniversario del Flacon Abeilles

Inauguratasi il 18 ottobre, l’installazione sensoriale che vuole celebrare Baudelaire, permetterà ai visitatori, fino al 13 novembre, di immergersi in un viaggio visivo ed olfattivo all’interno della storica maison situata al 68 di avenue des Champs-Élysées: non è stata una scelta casuale quella dell’azienda nota al mondo per le sue iconiche fragranze. Quest’anno ricorre, infatti, il centosettantesimo anniversario del celebre Flacon Abeilles che si narra sia stato creato per l’imperatrice e Eugenia, protettrice del poeta maledetto. In seguito alla condanna per la pubblicazione della sua raccolta “Le Fleurs du mal”, l’autore di quelle liriche tanto ‘scandalose’ chiese aiuto proprio all’imperatrice Eugenia che gli offrì il suo aiuto. Per ringraziarla di aver salvato dalla rovina un grande poeta francese, Guerlain volle omaggiarla dell’Eau Impérial che lo rese Profumiere Ufficiale di Corte.

 

mostra guerlaine profumi |Life&People Magazine

In esposizione oltre venti artisti

La mostra porta il nome di quel libro ‘maledetto’, e, oltre a rendere omaggio a Baudelaire, celebra un importante anniversario per la maison di profumi parigina. E lo fa attraverso l’esposizione, curata da Hervé Mikaeloff, consulente artistico e curatore, di opere di ben ventisei artisti internazionali, fra emergenti e nomi affermati. Protagonisti sono dipinti, videoinstallazioni, fotografie che, attraverso il simbolismo insito nelle immagini floreali, riflettono su temi come la dualità vita/morte, spleen/ideale, tanto cari al poète maudit. Una mostra che si sviluppa su tre piani della Maison Guerlain omaggiando colui che seppe cogliere l’essenza dei fiori più di chiunque altro. Johan Creten, Robert Mapplethorpe, Laurent Grasso, sono solo alcuni degli artisti che hanno raccontato l’universo floreale.

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Il legame di Guerlain con i fiori e la Natura

Un universo, quello della Natura e dei suoi fiori, a cui Guerlain è legato dai tempi più remoti. Lo dimostra l’immagine dell’Ape, impollinatrice per eccellenza,  divenuta emblema della Maison dal 1853. A consolidare e confermare la passione dell’azienda di profumi per i fiori è stata poi la fondazione, negli ultimi anni, dell’Orchidarium, primo centro di ricerca dedicato allo studio delle proprietà biologiche e cosmetiche, nonché della longevità, delle orchidee. Fiori del male, o meglio fiori dal male, dai versi di Baudelaire alle opere della mostra di Guerlain, sono i protagonisti di una Natura che, come direbbe il poeta maledetto,

<<è un tempio ove pilastri viventi lasciano sfuggire a tratti confuse parole>>.

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