Giunge alle battute finali, questa sera su Rai 2, la terza serie della fortunatissima fiction “Mare Fuori”. Gli spettatori che la stanno seguendo scopriranno quali saranno le sorti di Carmine, Edoardo, Rosa, Filippo e tutti gli altri ed in particolare se ci sarà o meno un finale alternativo. La fiction esplosa grazie a Netflix ha battuto ogni record: solo sulla piattaforma streaming della Rai si sono raggiunte oltre 8 milioni di visualizzazioni in sole 24 ore.
È ormai “Mare Fuori mania” in queste settimane. I protagonisti sono travolti dal successo, catapultati anche nel mondo della moda, protagonisti alla Milano Fashion Week. Ora ci pensa un vero e proprio tour a portare i giovani attori in giro per l’Italia dando la possibilità ai fan di incontrarli. E poi c’è Napoli, invasa da tantissimi visitatori che vogliono vedere da vicino i luoghi che hanno fatto da sfondo alle vicende dei ragazzi del carcere minorile.
Napoli e la voglia di riscoperta
Riscopre un rinnovato successo Napoli grazie alla fiction co-prodotta da Rai e Picomedia, diretta da Ivan Silvestrini, con protagonisti Massimiliano Caiazzo, Carolina Crescentini, Nicolas Maupas e Valentina Romani, solo per citare alcuni dei volti più amati. Non che la città partenopea ne avesse bisogno, ma c’è da dire che “Mare Fuori” ha creato un vortice di interesse così grande che non ha eguali. Le storie, i sentimenti, gli errori, il riscatto sono riusciti ad entrare nel cuore degli italiani creando un vero fenomeno sociale.
Poi ci sono i luoghi ed i loro simboli: da un lato le sbarre, la reclusione arrivata fin troppo presto e la lontananza da tutto e da tutti, dall’altro il mare immenso, silenzioso ma in grado di dare conforto e curare ogni ferita. Proprio quel mare fuori che dà il titolo alla serie e che riesce ad essere un buon confidente, l’unico, nei momenti più bui, vuole essere ammirato da vicino, conosciuto e riscoperto anche da chi a Napoli c’è stato tantissime volte, per guardarla, ora, con occhi diversi.
I luoghi simbolo di “Mare Fuori”
Il cuore di “Mare Fuori” nel quale si svolgono la maggior parte delle scene è l’IPM, l’Istituto di Pena Minorile di Napoli. Se nella realtà il carcere partenopeo si trova sull’isolotto di Nisida, nella finzione si sposta, invece, nella base navale della Marina Militare del capoluogo campano, situata tra il porticciolo del Molosiglio ed il Molo San Vincenzo. Alle spalle spicca il porto di Napoli e anche uno dei simboli della città, il Maschio Angioino.
La costruzione imponente ma composta da edifici bassi di colore rosso pompeiano, che scorre lungo il mare, è quella che tutti abbiamo imparato a conoscere ed identificare come l’IPM anche se in realtà non è una struttura penitenziaria; sarebbe stato impossibile realizzare le riprese nell’istituto. Così la Marina Militare ha aperto le porte della base navale, zona chiusa al pubblico, accogliendo la troupe, gli attori e tutte le maestranze che hanno lavorato alla fiction. Un rituale che ben presto si ripeterà. Si ritorna, infatti, sul set a maggio per girare la quarta stagione e già da ora le presenze fuori dal molo sono parecchie nella speranza di intercettare, nella spettacolare location, qualche volto della fiction.
Tanti altri sono i luoghi iconici della città
che abbiamo visto sugli schermi e che i turisti vogliono vedere dal vivo. Sono tutti facilmente individuabili: dal Maschio Angioino alla Galleria Umberto, dall’Orto Botanico, all’isolotto di Nisida che si vede sempre in lontananza. E poi ancora ha fatto capolino il rione Sanità, Montesanto, Piazza Monteoliveto, fino alla stazione Toledo della Linea metropolitana, eletta una delle più belle in assoluto in Europa, proprio lì dove avviene l’incontro tra Filippo e Naditza.
Anche il quartiere Posillipo si prende il suo spazio con la terrazza vicino il parco Virgiliano e Bagnoli. Insomma un tour nuovo e alternativo di Napoli fatto seguendo le tracce dei luoghi più belli della serie “Mare Fuori” per rivivere su strada quei sentimenti di riscatto e rivalsa, oltre il fallimento e gli sbagli, che questa serie ha fatto riscoprire a giovani e grandi.
Guarda anche – L’horror: il genere cinematografico che ha ispirato la moda