Architecture, Art and Design

Richard Avedon racconta New York con i suoi murales fotografici

Il grande fotografo di moda Richard Avedon avrebbe compiuto quest’anno 100 anni e il Metropolitan Museum di New York celebra questa ricorrenza con “Murals”, una grande mostra di murales fotografici aperta al pubblico fino al primo Ottobre. Per celebrare il centenario della nascita di Richard Avedon – 1923 -, il Metropolitan Museum of Art presenta una selezione dei ritratti di gruppo più innovativi del fotografo nella mostra Richard Avedon: MURALS, che ha aperto i battenti oggi. Sebbene Avedon si sia guadagnato la fama di fotografo di moda alla fine degli anni Quaranta, il suo più grande successo è stata la straordinaria reinvenzione del ritratto fotografico. Concentrandosi sul periodo degli anni 1969/1971, questa mostra esplora un momento critico della carriera dell’artista, quando, dopo una pausa dalla ritrattistica, iniziò a lavorare con una nuova macchina fotografica e un nuovo senso della prospettiva.

La rivoluzione della prospettiva

Nel 1969, Richard Avedon, infatti, si trova a un bivio; dopo una pausa di cinque anni, il fotografo ricominciò a fare ritratti. Scambiando la sua Rolleiflex con un apparecchio più grande, montato su treppiede, reinventò la dinamica della sua ritrattistica in studio. Invece di danzare intorno ai suoi soggetti da dietro un mirino come faceva nelle sue vivaci foto di moda, ora poteva restare in piedi accanto a una macchina fotografica fissa e affrontarli di petto.

3 grandi affreschi moderni

La mostra è organizzata attorno a tre monumentali murales fotografici della collezione del Met (il più grande misura 3 metri e mezzo) che ritraggono gruppi di artisti, attivisti e politici di spicco dell’epoca. Unendo i murales con gli out-take delle sessioni e dei progetti contemporanei, la mostra segue l’evoluzione dell’approccio di Avedon alla ritrattistica di gruppo, attraverso la quale ha completamente rivoluzionato le convenzioni del genere.

Ritrattistica al cubo

Per Avedon, il formato murale di dimensioni eccessive ha dunque ampliato le possibilità artistiche della fotografia, riorientando radicalmente gli spettatori e i soggetti in una visione omnicomprensiva, più estesa della vita. Nei murales fotografici ha riunito giganti (è proprio il caso di dirlo) della fine del XX secolo – membri della Factory di Andy Warhol, protagonisti della guerra del Vietnam e dimostranti contro quella stessa guerra – che insieme hanno dato forma ad un’epoca senza precedenti della vita americana.

Le innovazioni formali dell’alto stile di Avedon – corpi fortemente illuminati in una cornice bianca senza fronzoli – trovano la loro massima realizzazione in queste enormi foto di gruppo, in cui i soggetti si agitano e si affollano nell’inquadratura, mentre i vuoti luminosi tra di loro crepitano di tensione. Presentati in un’unica galleria, i murales fotografici, dunque, mettono in scena una visionaria e ideale conversazione tra gruppi storicamente contrapposti e spettatori contemporanei. La mostra presenta anche prestiti della Fondazione Avedon, tra cui una selezione di immagini di studio che portano gli spettatori dietro le quinte, illuminando la produzione dei murales.

Arte e Guerra nell’America sessantottina

Avedon ha organizzato le sedute alla Factory di Warhol per diversi mesi, mentre ha avuto solo pochi minuti per fotografare la leadership militare americana a Saigon. Le stampe di lavoro delle varie sessioni di murales illustrano gli obiettivi grafici e narrativi di Avedon per il progetto, nonché la sua magistrale manipolazione delle figure nello spazio. Accanto a questo raro materiale, fotografie correlate di attivisti a New York e di altri gruppi in Vietnam rivelano il dinamismo e l’ampiezza della ritrattistica di gruppo di Avedon.

Il doveroso omaggio del MET

A quasi 20 anni dalla sua morte, avvenuta nel 2004, Richard Avedon: MURALS segna dunque la straordinaria eredità dell’artista e il suo rapporto speciale con il MET. I murales sono regali dell’artista stesso, donati in occasione della sua retrospettiva del 2002 al Museo. Riunite per il suo centenario, queste opere rendono in modo spettacolare l’intimità e le dinamiche interpersonali che preoccuparono Avedon per tutta la sua vita.“Richard Avedon: MURALS” è organizzata da Jeff L. Rosenheim, Joyce Frank Menschel e Virginia McBride. Sarà visitabile da oggi gennaio fino al 1° ottobre nella Galleria 851 del Metropolitan Museum of Art di New York.

Guarda anche – Richard Avedon in mostra a Palazzo Reale inaugura la fashion week

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Redazione

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