Comprendere chi era la Regina Elisabetta quando ancora la sovrana era in vita non è semplice, perché è un’analisi che andrebbe a coprire ben 70 anni di regno e, di conseguenza, di storia contemporanea. La compianta Lilibet ha vissuto molti dei più cruciali eventi storici recenti, attraversando un’intera epoca e segnando come pochi altri il percorso politico del proprio paese. Alla luce di un regno di tale portata, risulta quasi scontato chiedersi cosa ne sarà del patrimonio della sovrana e quali saranno da questo momento in poi gli equilibri della famiglia reale.
Chi era la regina Elisabetta? Un regno nato da un “gran rifiuto”
Probabilmente sono in pochi a sapere che la corona è passata a Elisabetta grazie all’abdicazione dello zio Edoardo VIII del Regno Unito. Il sovrano rimase in carica poco meno di un anno, dal 20 gennaio all’11 dicembre 1936, per poi rinunciare al trono per amore. Edoardo si innamorò perdutamente di un’americana, Wallis Simpson, che alle spalle aveva già un divorzio. Un sentimento talmente travolgente (e raccontato nella pellicola W.E., diretta da Madonna) da spingerlo ad abbandonare la corte, nei confronti della quale già aveva manifestato una certa insofferenza. La linea di successione passò così al fratello, Giorgio VI, che divenne il regnante in carica consegnando così alla figlia Elisabetta la possibilità di diventare regina, prima in linea di successione dopo di lui.
Il complesso sistema di successione della famiglia reale inglese
Erano anni che il figlio di Elisabetta, fino a pochi giorni fa conosciuto come principe Carlo, attendeva di diventare Re. La linea di successione prevede infatti che la precedenza per il trono l’abbia sempre il primo figlio maschio, con il secondogenito subito dietro. Elisabetta, per esempio, è diventata regina poiché unica figlia femmina del re Giorgio VI. Sono in molti a chiedersi, a questo punto, perché la moglie di Re Carlo, Camilla Parker Bowles, sia oggi regina consorte, mentre il compianto marito di Elisabetta, il principe Filippo, non sia mai stato Re. La ragione è legata, per così dire, all’etichetta reale: un re consorte nella storia d’Inghilterra non è mai esistito (fu il caso del marito della Regina Vittoria, il principe Alberto) ma si è sempre e solo parlato di principi consorti.
Chi sarà il nuovo Re d’Inghilterra?
Una grossa fetta di pubblico, compresi alcuni fra i più esperti commentatori della famiglia reale, era convinto che per il bene della corona inglese Carlo avrebbe immediatamente abdicato a favore del figlio, William. Il principe, ad ogni modo, rimarrà tale fino alla morte del padre, per poi diventare a sua volta re d’Inghilterra. Secondo in linea di successione, in linea teoria, è il fratello Harry, che ha tuttavia deciso di abbandonare Buckingham Palace per costruire una famiglia negli Stati Uniti con la moglie, Meghan Markle.
Il Commonwealth rischia una crisi irreversibile
La morte della Regina Elisabetta apre uno scenario inedito per la famiglia reale inglese, fino a questo punto a capo del Commonwealth, l’organizzazione intergovernativa informale di Stati indipendenti legata al passato coloniale britannico. A pochi giorni dalla notizia della scomparsa della sovrana c’è già un paese ad aver deciso di prenderne le distanze: sono Antigua e Barbuda, che hanno scelto la via del referendum “per completare il cerchio dell’indipendenza e diventare una nazione veramente sovrana”. L’influenza di Elisabetta per l’integrità dell’unione appare proprio da questo punto di vista ancor più cruciale. La sua scomparsa, dunque, lascia spazio a sviluppi che potrebbero indebolire l’immagine della corona inglese a livello internazionale.
L’immenso patrimonio di Elisabetta
Palazzi, gioielli, proprietà terriere a non finire: sono questi soltanto alcuni degli elementi di una ricchezza che rendono ancora oggi la famiglia reale inglese fra le più facoltose al mondo. Le ultime stime parlano di un portafoglio che include anche opere d’arte e investimenti, per un valore complessivo che supera i 28 miliardi di dollari.
Le proprietà immobiliari sono anche chiamate “Crown Estate”, che hanno un valore di 19,5 miliardi di dollari. Esse includono palazzi, residente ufficiali (come il castello di Balmoral, Windsor o Buckingham Palace) ma anche numerose case private e proprietà in affitto. Sono incluse in questo pacchetto anche centri commerciali, uffici, appartamenti, terreni agricoli, foreste e persino fiumi. L’eredità di Elisabetta, ad ogni modo, non è soltanto materiale, ma è anche spirituale. La sovrana lascia ai suoi eredi un patrimonio fatto di dolcezza, humour inglese ma anche di spirito imprenditoriale e politico difficilmente replicabile. Questo è il motivo dietro l’amore che il popolo inglese ha sempre avuto per la sovrana, che ancor prima di essere una regnante è da sempre vista come icona di stile, di classe e di equilibrio british.
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