Lo smoking da donna, è l’emblema della conquiste sociali da parte del genere femminile, la sua storia nasce nel 1996 grazie a Yves Saint Laurent. Un completo che supera le stagioni e le tendenze, e che è stato rivisitato negli anni secondo innumerevoli versioni. Quello che rappresentava una volta l’abito da sera maschile per eccellenza, viene oggi indossato con fierezza sui red carpet dalle celebrità.
Il primo smoking da donna nasce durante tempi turbolenti, inquieti, segnati da profondi cambiamenti sociali e culturali.
È qui che nel 1966 Yves Saint Laurent crea il suo look, emblema di scandalo e di rivoluzione. Il fantasioso couturier francese rivisita lo smoking, nato per essere indossato dagli uomini nelle sale fumatori, e lo interpreta secondo lo spirito del tempo. Capovolge i dress code uomo-donna dell’epoca, trasforma l’abito da sera maschile in un simbolo di di emancipazione femminile. Il primo smoking da uomo, invece, viene disegnato da Henry Poole per il Principe di Galles, pensato come un abito casual per le cene più informali. A quei tempi, intorno al 1860, l’abbigliamento formale era costituito dalla cravatta bianca, il gilet in pendant e il frac. L’abito di Poole rappresenta la prima giacca da sera regale senza coda, in seta blu con pantaloni abbinati.
Nel 1885, James Brown Potter, che vede il Principe di Galles con addosso la sua giacca da smoking durante una visita nel Regno Unito, riporta a casa il capo.
Il magnate del caffè lo indossa al Tuxedo Club Autumn Ball nel 1886 e dà al capo il nome con cui viene designato attualmente in maniera ufficiale. Poco dopo, gruppi di ragazzi benestanti iniziano a tagliare le code dalle giacche del proprio cappotto per iniziare ad adottare lo stile accorciato anche negli eventi più formali. Lo smoking passa gradualmente di moda per ricomparire negli anni ’30, quando viene indossato per la prima volta da una donna; in particolare, una star del cinema tedesco, Marlene Dietrich. Yves Saint Laurent, poi, lo inserisce in via ufficiale nella sua collezione Pop Art AI 1966. L’abito, esibito due anni dopo da Nan Kempner a Le Côte Basqu a New York City, fu considerato talmente controverso da negarle l’ingresso. In reazione a ciò, la socialitè si tolse i pantaloni per entrare nell’hotspot della 55a strada, con addosso solo il blazer.
Negli anni ’70, l’opinione pubblica iniziò a cambiare, per poi comparire addosso ad una miriade di celebrità, come Liza Minelli, Charlotte Rampling, Kate Moss e Hillary Clinton.
Le donne in pantaloni di Yves hanno il volto di Catherine Deneuve o di Bianca Jagger, che sceglie uno smoking bianco per il suo matrimonio con Mick Jagger. O, ancora, la silhouette androgina e i capelli platino di Betty Catroux, in bilico tra il desiderio di trasgressione e lo spirito moderno di emancipazione. Le smoking di YSL, tuttavia, non copia il modello maschile, ma lo riadatta alle proporzioni femminili, aggiungendo dettagli specifici, e mantenendo il rigore sartoriale. Si tratta di un abito eterno, indispensabile per le donne. Un capo di stile, non alla moda, perché la moda passa e cambia, lo stile, invece, resta. Un capo emblema del marchio YSL, ripreso in tutte le collezioni in diverse varianti, fino alla versione attuale disegnata da Anthony Vaccarello.
Oggi, lo smoking da donna o tuxedo, come viene chiamato in America, risponde ancora al desiderio di libertà estetica e di un’eleganza genderless.
Un’eleganza che affonda le sue radici nell’eccellenza sartoriale, sulla cui base gli stilisti si divertono a creare versioni sempre nuove. A cambiare sono le dimensioni della giacca, stretch, a bolero o oversize come la proposta offerta da Balenciaga. Possono variare anche l’ampiezza e la lunghezza dei pantaloni, fluidi, a sigaretta o anche shorts.
Il completo viene abbinato con camicie classiche sartoriali o shirts con ruches, o in tulle effetto nude look, o, perfino, con audaci pezzi sportswear e con rigorose ballerine bon ton.
Una lunga lista di celebrità ostentano il proprio amore per lo smoking. È il caso di JLo e Angelina Jolie, Emma Watson e Cara Delevigne. Quest’ultima lo sceglie per il royal wedding della principessa Eugenie, preferendolo spesso di gran lunga all’abito da sera e all’abito da cocktail.
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