Classica, elegante, spesso preziosa, la cravatta da secoli ormai è entrata nei guardaroba come accessorio. La novità è che oggi non è solo appannaggio degli outfit maschili. Sfilate e streetstyle, per l’autunno/inverno 2020 hanno sdoganato le cravatte da donna, che sono entrate di diritto anche negli armadi femminili, fedeli alleate per dare un tocco in più a look classici e dal sapore androgino.
La Storia
Il rapporto tra le donne e la cravatta risale al XVI secolo, quando la Duchessa di La Vallière, per imitare il sovrano Luigi XIV, annodò con arte un nastro di preziosa seta attorno al collo, indossando per la prima volta un accessorio fino ad allora riservato agli uomini.
E’ proprio nel 1661, durante il regno del Re Sole che venne consacrata, tanto che il sovrano, nel suo palazzo, affidò l’incarico di cravattaro del re ad un sarto del paese.
Il suo compito era quello di aiutare il Re sia nella scelta che nell’annodare la cravatta.
Durante la Guerra dei 30 anni (dal 1618 al 1648) la cravatta è introdotta nella divisa dei militari croati, che a quei tempi erano impiegati in Francia.
Fu proprio lì che Re Luigi XIV se ne innamorò e inizio subito ad indossarla, diffondendo la moda prima in Francia e successivamente in tutto il mondo, anche se esistono delle raffigurazioni che risalgono ai primi anni del XIV secolo che ritraggono guerrieri cinesi e soldati dell’impero romano mentre indossano un fazzoletto al collo.
Le cravatte donna di oggi
Quello che è certo è che le cravatte, così come le conosciamo e indossiamo, furono inventate in Inghilterra nel 1850, quando gli studenti dell’Exeter College di Oxford decisero di togliere i nastri dai loro cappelli di paglia e di annodarli intorno al collo, e pochi anni dopo ci fu il boom in tutto il mondo.
Il nodo è sempre stato croce e delizia sia per gli uomini che per le donne audaci che hanno scelto di indossarla, tanto da essere oggetto di studio.
Il matematico svedese Mikael Vejdemo-Johansson ha individuato 177.147 possibili modi per annodare la cravatta, elaborati grazie a teorie logiche e modelli matematici complessi.
Ha anche creato un generatore online di nodi random realizzati in base alle sue regole logiche.
Amata dall’arte e dalle dive
La cravatta è immortalata in molti ritratti celebri.
Tra questi, il celebre dipinto di Amedeo Modigliani, Donna con la cravatta e al collo di uomini senza volto, opera del pennello di Magritte.
Nel cinema sono tante le dive del passato che, in barba ai preconcetti dei loro tempi, la indossavano, quasi come un manifesto per l’empowerment femminile.
Tra tutte, l’attrice Marlene Dietrich, con la sua bellezza austera, androgina e senza tempo, che amava sceglierla per impreziosire tailleur dal taglio maschile, strutturati.
Più in là negli anni, e con un tono decisamente più dissacrante, la pop star Madonna ha preso ad indossarla in modo ironico, provocatorio, cool.
Le cravatte da donna autunno/inverno nelle ultime sfilate
Oggi la cravatta non è più un simbolo femminista, e la donna che la indossa, per merito delle antesignane non è più guardata con scetticismo, anzi.
Accessorio glam, dal fascino misterioso, si è guadagnata l’onore delle passerelle più prestigiose, soprattutto nell’ultima stagione.
Chanel la abbina ai classici tailleur bouclé nel suo tipico gioco di contrasti black & white.
Dior la usa nella versione lunga e sottile per arricchire tailleur neri con lunghe frange o sulla camicia color cammello con pois neri.
Dolce & Gabbana la declina su un look retrò, composto da pantaloni a vita alta gessati, coppola en pendant e camicia bianca.
Alessandro Michele per Gucci l’ha ripensata in chiave romantica, in mood floreale, come il resto dell’outfit.
Vivetta ha riproposto lo stile college, con giacca e cravatta a quadretti Vichy, indossate su camicia bianca e gonna a pieghe.
Curiosità: la cravatta più preziosa
Oltre alla seta, alla lana, e alle altre texture usate per realizzare le cravatte, ci sono anche varianti più preziose.
La cravatta più costosa è il modello ‘Suashish’, creato dallo Studio Satya Paul Design in collaborazione con lo Suashish Diamond Group.
Questo esemplare, realizzato in pura seta di altissima qualità, è impreziosito con 150 grammi d’oro e 271 diamanti ed ha un costo che si aggira intorno ai 200.000 euro.
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